Uditore, cioè alto funzionario della Legazione pontificia di Pesaro al seguito dei cardinali legatiStoppani e Merlini, si trasferì poi temporaneamente a Bologna, nel 1760, come Uditore di camera, e poi si spostò a Ferrara, con lo stesso incarico. Favorì la nascita della manifattura di maiolica fine
“Casali e Calegari”, assieme all’Olivieri e al Lazzarini, tra il 1755
e il 1760. A Urbino, in PalazzoDucale, sistemò le collezioni di epigrafi di Raffaele Fabbretti e, a Fossombrone, il lapidarioPassionei.Giova a meglio comprendere i principi etici che muovevano i tre eruditi pesaresi, quanto Passeriafferma in un suo articolo
Delle arti conosciute, e non curate dagli Antichi
(pubblicato a stampa
su Nuova Raccolta d’Opuscoli Scientifici e Filologici, XIX, presso Simone Occhi, Venezia 1770):
“Il vantaggio di questo secolo, che noi chiamiamo Illuminato, non dee consistere nelle specolative scoperte, ma sebbene nell’adottarle al servigio della Società, che all’esame d’una sicuraesperienza le riconosca proficue alla vita civile”.